NOTIZIARIO
di UP

QUARESIMA 2024

E’ il tempo di fare qualche passo indietro: nelle relazioni significa fare verifica se stiamo dalla parte della compassione o dell’egocentrismo; nella gestione del tempo se siamo orientati alla cura o siamo trasandati; nella verità se siamo autentici o schiavi di una falsa immagine di noi. Nel vangelo delle ceneri, Gesù invita a entrare nella stanza segreta del proprio cuore dove Dio “vede” per farci vedere il bene che ci aspetta: Ritagliando il nostro cuore nella PAROLA, viviamo alcune proposte di “vita nuova”:

·  VIA CRUCIS Tutti i VENERDI’ a Castel d’Ario ore 17.00 e a Pradello ore 18.30.

·  ASCOLTO DELLA PAROLA da giovedì 22 febbraio ore 20.45 per tutti a Villimpenta e per le classi del catechismo a Castel d’Ario secondo il calendario consegnato dalle Catechiste.

·  RACCOLTA ALIMENTARE PER LA CARITAS: La spesa della famiglia: alimenti per i poveri: LATTE, OLIO, ZUCCHERO e BARATTOLI DI LEGUMI (fagioli, piselli, pomodoro, ceci...).

·      Col VESCOVO MARCO: Parola e digiuno – “Tracce nelle Voci” è un percorso per vivere, una volta alla settimana nel tempo di Quaresima, un’ora di digiuno col nutrimento della preghiera e della meditazione. In Duomo a Mantova, ogni venerdì dalle 13.00 alle 14.00, a partire dal 23 febbraio.

LETTERA ALLE FAMIGLIE per il tempo di AVVENTO

TEMPO DI ATTESA IN CHIESA

La grave tentazione per i cristiani di oggi è quella di non attendere più il Veniente, di non mettere più attenzione sulla fine di questo mondo e sulla venuta del Signore. E allora viviamo come se questo mondo dovesse durare sempre e come se noi dovessimo vivere per sempre in questo mondo. Si apre l'Avvento tempo liturgico con una caratterizzazione escatologica: nell'attesa del ritorno del Signore, del nostro Signore. E un'attesa che poggia sulla sua parola: è lui che ci ha promesso che tornerà; è il Veniente e come tale noi dobbiamo attenderlo e invocarlo. Senza un cambio di passo nei nostri ritmi frenetici, senza un po’ di sobrietà che ci suggerisce il tempo liturgico la nostra vita di uomini perde senso. Il tempo non può essere vissuto senza punti di riferimento, altrimenti rischia di scivolare nel tedio e nel non senso; non per caso nel quarto giorno della creazione Dio, che ha già creato la luce nel primo giorno, dà alla luce stessa una missione, quella, dice il testo alla lettera, di “dividere”, di permettere l’identificazione dei momenti, delle feste, dei giorni e degli anni. La vita chiede un ritmo organico, e nella chiesa corrisponde a quel ritmo che la saggezza cristiana ha dimenticato con la scansione dettata dall'anno liturgico.

TEMPO DI ATTESA IN CASA

Ma se i cristiani di oggi non “prendono questo treno”? se sono su un altro binario di vita? Se la nostra esistenza è così rarefatta di senso che anche noi ci siamo assuefatti al “tanto non cambia nulla”? Oggi masse di uomini e donne sono uscite dalla Chiesa Cattolica, a mio avviso, c’è una vita appiattita nell’adesso senza nessun respiro del l’aldilà: l’Avvento anche se inizia non si sa più viverlo. Oggi le parrocchie non sono luoghi dove ci si addestra alla vita secondo la fede, ma sono invece polarizzate su due tipi di posizioni: da una parte il devozionismo richiamo di un tempo che fu, un luogo di celebrazioni percepite come non sintonizzate con la vita reale (insomma roba per vecchi); per contro si possono presentare come parrocchia-centro-servizi dove ci si spende senza risparmio in opere di assistenza sociale di ogni tipo (anche l’oratorio). Una volta una fervente della Caritas nella parrocchia di Rivalta mi ha detto: «Don, qualcosa non quadra: da anni serviamo questi poveri con un rispetto infinito e un’apertura senza parentesi visto che molti di loro sono islamici o Sikh. Eppure, mai, neanche uno di loro ci ha chiesto della nostra fede. Lei predica il Decalogo e le famiglie che chiedono il Battesimo non si fanno più vedere... Come mai?...facciamo tutto in nome di Cristo, e lo diciamo esplicitamente, pur senza proselitismi. Sono i nostri poveri e le famiglie che sono chiusi o c’è qualcosa che non quadra nella nostra attività parrocchiale?». Anche oggi mi interrogo. La gratitudine di chi serviamo è evidente, ma la connessione fra il servizio ricevuto e la fede no. Forse perché nessun operatore ha la stessa passione per Cristo della signora di Rivalta o anche perché tutto questo servire rischia di essere solo buonismo filantropico estraneo alla fede. La domanda in questo tempo di Avvento per le comunità della nostra Unità Pastorale sarebbe questa: è possibile produrre una qualche visibilità dell’amore del Padre celeste, quando tutta la vita è vissuta secondo un ritmo e una prospettiva orizzontale? Qui non si tratta di una nuova strategia di azione in opere buone, ma di una vita globalmente intesa che non porta alla fede perché strutturata secondo ritmi secolari senza fede. Allora chiamiamo per nome il vero problema: sono già le famiglie che non sono fonte di fede e da molto tempo, e di conseguenza non lo sono neanche le parrocchie, di cui le famiglie sono composte. Su questi stimoli, diamo una direzione alla nostra vita: andiamo a Betlemme: con atteggiamento di bambini tutti prendiamo il treno dell’Avvento con i gesti e i simboli della liturgia: si umanizzerà pian piano la nostra vita. 

TEMPO DI ATTESA NEL CUORE

Quando ero bambino la Quaresima era la Quaresima. In casa sparivano delle cose, i cibi si facevano più sobri e si prendevano altri ritmi, e anche l’Avvento era l’Avvento. Ricordo la sobrietà del 24 dicembre come giorno di digiuno e di “magro” in attesa della Santa Messa della notte. Ora il rito laico porta tutti fuori in cene non certo sobrie. Pensare di fare comunione e comunità in casa, facendo “un sacrificio” per il Bambino Gesù magari insieme ai nostri figli, sarebbe possibile? Faremo passare il messaggio che stiamo realmente dalla parte del povero bambino di Betlemme! Considero la dimensione domestica della fede come decisiva per l'educazione di una coscienza cristiana, secondo una regola esistenziale: ciò che si è nel privato è ciò che si è veramente, e se non si conosce il Padre “nel segreto” ma solo “davanti agli uomini”, come dice il Vangelo secondo Matteo, non lo si conosce veramente, ma solo formalmente (cfr. Mt 6,1-18). Svegliamoci: il Signore viene! E noi lo diciamo con forza e lo desideriamo e attendiamo, in base a un comando preciso del Signore, fidandoci e fondandoci sulla sua Parola.

Don Daniele e don Alberto

Tempo di  QUARESIMA

Verso la primavera 2023 

Stiamo andando verso la primavera e i cristiani hanno collocato in questo tempo una preparazione preziosa e ricca di simboli e significati che portano dalla notte e dal buio del peccato alla luce meravigliosa della Pasqua.

«Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2Cor 6,2).

Le parole indirizzate dall’apostolo Paolo alla comunità cristiana di Corinto aprono il cammino della Quaresima, tempo di grazia che il Signore Gesù ci dona per ritornare a lui con tutto il cuore. I gesti di carità, le parole della preghiera, i frutti del digiuno di questo tempo di guarigione dell’anima ci aiuteranno a celebrare le festività pasquali «non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità» (1Cor 5,8). 

Vi invitiamo a vigilare il ritmo della nostra settimana considerando la preghiera (nella parrocchia vivremo la Via Crucis tutti i venerdì l'ascolto della parola – al posto dell’Adorazione del giovedì) e la carità per i poveri il primo venerdì di quaresima e il Giovedì santo (generata dalla rinuncia).

PROPOSTE 2023

DIGIUNO E PAROLA: col Vescovo Marco in Duomo tutti i venerdì. Con diretta streaming dal canale YouTube della diocesi di Mantova

RIPARTONO I 10 COMANDAMENTI: A Quistello venerdì 24 febbraio ore 20.45.

ASCOLTO DELLA PAROLA: il giovedì ore 20.45 in Oratorio (classi del catechismo)

VIA CRUCIS in parrocchia: a CASTEL D’ARIO a VILLIMPENTA ore 16.30, a PRADELLO ore 18.30


Tempo di avvento 

L'inizio dell'anno liturgico e il tempo dell'avvento ossia il richiamo alla nostra vocazione all'eternità: siamo di Cristo e torniamo come in un viaggio verso di lui per entrare definitivamente nel suo Regno che non avrà fine. La domanda da porsi è: perché il percorso annuale liturgico inizia con la meditazione della fine dei tempi? La risposta è semplice: perché qualunque viaggio, per essere tale, ha bisogno di una meta. Se vogliamo partire dobbiamo sapere dove stiamo andando e la meta decide tutto. Se si decide la meta sul navigatore, questo definirà ogni singola svolta e così accade con la vocazione all'eternità: la chiamata al paradiso che nella nostra vera chiamata, decide ogni nostro passo.

Se la meta è sbagliata, tutto il viaggio è sbagliato. Può capitare di fissare una meta sbagliata nella vita, può accadere di essere male orientati, allora l'avvento inizia con il ri-orientamento dei cristiani, che riprendono la direzione giusta, la quale influisce su ogni singola scelta della loro vita.

La liturgia ci fa quindi questo richiamo: rimettere in sesto la nostra direzione, riprendere l'obiettivo giusto, relativizzare tanti altri obiettivi, riordinare il nostro rapporto con le cose e con il tempo… sant’Ignazio di Loyola diceva: "le cose di questo mondo sono un mezzo e non un fine".

Il tema spirituale dell'Avvento è quindi la vigilanza, che richiede sobrietà: è importante rimanere sobri per non farci sfuggire la venuta del Signore che, come ci insegna la liturgia dell’ultima parte di questo tempo, è già avvenuto nella storia, ma al contempo ci richiama alla sua prossima venuta alla fine della nostra storia. Mettendoci nell'atteggiamento di cura nei confronti dei giorni che viviamo perché Lui si fa presente anche nell'oggi della nostra vita. Ecco l’invito: chiamati a essere lucidi, vigili e consapevoli sulle occasioni che abbiamo per amare e aprirci alla potenza di Dio, riusciremo a ri-accogliere e convertirci alla verità.

Buon avvento a tutti

dDaniele – dAlberto - diacono Livio

Messaggio per la Quaresima 2022 

di Papa Francesco

Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti” (Gal 6,9-10a)

Carissimo, carissima,

la Quaresima di quest’anno porta con sé tante speranze insieme con le sofferenze, legate ancora alla pandemia che l’intera umanità sta sperimentando ormai da oltre due anni. Per noi cristiani questi quaranta giorni, però, non sono tanto l’occasione per rilevare i problemi quanto piuttosto per prepararci a vivere il mistero pasquale di Gesù, morto e risorto. Sono giorni in cui possiamo convertirci ad un modo di stare nel mondo da persone già risorte con Cristo (cfr. Col 3,1). La Chiesa come comunità e il singolo credente hanno la possibilità di rendere questo tempo un “tempo pieno” (cfr. Gal 4,4), cioè pronto all’incontro personale con Gesù. Questo messaggio, dunque, vi raggiunge come un invito a una triplice conversione, urgente e importante in questa fase della storia, in particolare per le Chiese che si trovano in Italia: conversione all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità. Siamo chiamati “ad essere «collaboratori di Dio» (1 Cor 3,9), facendo buon uso del tempo presente (cfr Ef 5,16) per seminare anche noi operando il bene. Questa chiamata a seminare il bene non va vista come un peso, ma come una grazia con cui il Creatore ci vuole attivamente uniti alla sua feconda magnanimità”. Facendo riferimento all’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, Papa Francesco afferma che “un primo frutto del bene seminato si ha in noi stessi e nelle nostre relazioni quotidiane, anche nei gesti più piccoli di bontà, ma la mietitura più vera è quella dell’ultimo giorno, del giorno senza tramonto. Il frutto compiuto della nostra vita e delle nostre azioni è il «frutto per la vita eterna».

Papa Francesco ci ha invitati ad essere quel terreno fertile che crea le condizioni perché il seme possa germogliare. Ci ha chiesto di preparare il futuro, perché possa essere diverso dal presente. E sappiamo che può mettersi all’opera solo chi è mosso dalla speranza. E, se nella Vergine Maria “è germogliato il Figlio” allora la Madre di Dio conferma in noi questa speranza: “In un mondo desertificato da tanti e spregiudicati giochi di potere, in Maria la Chiesa riconosce la fecondità che il cammino di conversione può donare a ogni sua figlia e ad ogni suo figlio”.

 

Papa Francesco invita a pregare e digiunare per la Pace in Ucraina, mercoledì 2 marzo 2022

"Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell'Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane, si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra, il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Con me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politica perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra: il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici”. Rivolgendo, poi, in appello a “credenti e non credenti”, il Papa ha proposto per il 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una Giornata di preghiera e digiuno: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

 

COSA FARE IN QUARESIMA?

Suggerimenti per il cammino personale:

·       STARE IN SILENZIO (guarda di meno cell e tv) E ASCOLTARE GLI ALTRI CHE PARLANO, ma anche gli avvenimenti della vita.

·       CONFESSARSI quando? (= all’inizio e alla fine del tempo di Quaresima)

·       Trovare TUTTI I GIORNI un tempo personale di preghiera PER LA PACE, passando in una Chiesa

 

Suggerimenti per il cammino di comunione:

·       PREGARE IN FAMIGLIA PRIMA DEI PASTI oppure prima di dormire chiedendo LA PACE

·       METTERSI IN ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

o   ASCOLTO DELLA PAROLA il GIOVEDI’ ore 20.30 in ORATORIO; 

o   Col Vescovo: DIGIUNO E PAROLA  in DUOMO il VENERDI’ in DUOMO alle 13.00 (trasmesso anche sul canale YouTube della Diocesi)

·       «24ore per il Signore»: venerdì 25 marzo – Tempo per la riconciliazione e la preghiera

·       VIA CRUCIS TUTTI I VENERDI’ (la S.Messa sarà celebrata a turno nelle chiese della UP)

·       CARITAS: RICORDIAMOCI DEI POVERI CON LA BORSA SPESA oppure CON UNA OFFERTA anche tutte le domeniche

Lettera ai parrocchiani per la Avvento 2021

LE STELLE ILLUMINANO I NOSTRI PASSI

Carissimi, inizia l’Avvento.

Sotto la guida dello Spirito, ci mettiamo in cammino alla luce delle Stelle, le stesse che guidarono i Magi alla grotta di Betlemme. E’ il nostro "desiderio di vita" più che di "normalità".  Un anno fa, a Natale eravamo in piena pandemia con 18.000 casi di contagio e 500 vittime al giorno (se non ricordo male).  Quest'anno, forse, si riuscirà a rimanere in "zona bianca" con una certa parvenza di normalità. Lo sa Dio se sarà davvero così, ma il TEMPO DI AVVENTO ci annuncia ancora una volta, che non siamo abbandonati nella nostra miseria, ma ci sta venendo incontro. Aspettiamolo e soprattutto facciamoci trovare! 

 Una continua corsa

Appena siamo stati liberati dalla morsa delle restrizioni ci siamo resi conto che la nostra vita è una continua corsa: un ricorrere le urgenza e i doveri della giornata. Finito il tempo della chiusura ci siamo trovati anche più fragili e impoveriti nella salute. Ma siamo almeno diventati più saggi? Da sempre il nostro Papa ci richiama a tornare al Signore. Ci occorre trovare la saggezza che si impara nella vita affrontando insieme le difficoltà. I Saggi sanno come aver cura delle priorità della vita rallentando le corse generate delle emergenze.

 Priorità contro emergenze! 

Tutti i giorni combattiamo questa lotta: sappiamo che ci sono delle cose irrinunciabili, prioritarie, ma le urgenze ci mettono frenesia e catalizzano le nostre energie. Il tempo di Avvento ci richiama all'attesa del Signore. Letteralmente significa: "tendere verso il Signore". Qui sta la vera trepidazione che vale la pena assecondare ossia la paura di perdere l'occasione dell'incontro con lui. Ci possono aiutare alcune attenzioni: rallentare e dare tempo all'ascolto degli altri e alla preghiera, essere più sobri nelle spese per dare in elemosina, ma anche sobri del tempo ricreativo per stare ad ascoltare le persone che ci vogliono bene e che vivono con noi.

Nella UP per quanto sarà possibile:

 Con fede preghiamo: “Maranatha, Signore vieni presto” – BUON AVVENTO

 

I SACERDOTI: don Daniele e don Alberto

CAMMINO DI COMUNITA' DALLA PARROCCHIA DI CASTEL D'ARIO 

(si è concluso il 1 agosto 2021)

Lettera ai parrocchiani per la Quaresima 2021

I GESTI TRASGRESSIVI DEL CAMMINO QUARESIMALE

Vogliamo richiamare all'attenzione quei comportamenti della fede che ai più risultano ormai strani se non inutili! Sono gesti identificati da un certo punto di vista come "trasgressivi" perché inaspettati, controcorrente, coerenti e perciò eloquenti. Gesti da «pagare» in prima persona, che squarciano le impostazioni omologate della realtà. Sono gesti che però interrogano e lasciano intravedere percorsi alternativi, permettono alla vita di riprendere il suo corso.
Gesti che rispondono alla passione più che all’indignazione: non vogliono fare stranezze, ma compiere e portare a pienezze. Andare a piedi o in bicicletta piuttosto che in auto; scegliere uno stile di vita sobrio e solidale; abbracciare, stringere calorosamente la mano; spegnere il telefonino per parlarsi a quattr’occhi o trovare del tempo per stare in silenzio; credere nella famiglia e quindi ridimensionare il proprio svago; appendere una giacca a vento in strada con un cartello che invita chiunque abbia freddo a indossarla; offrire il caffè a uno sconosciuto; non indossare un capo firmato; riciclare invece di buttare: tutto ciò è oggi assai trasgressivo! Percorriamo questa strada trasgressiva, mossi dal desiderio di trovare il vero bene. Non dimentichiamo che anche credere in Dio, di questi tempi, è molto trasgressivo.
La Madre Chiesa nella sua sapienza ci invita a fare i gesti del digiuno, della preghiera tutti i giorni e dell'elemosina. Ma prima di farli ci ricorda che sono la strada per orientarsi al Padre che "vede nel segreto" del nostro cuore e ci benedice. Aprirsi e vivere questo cammino ci potrà sembrare "trasgressivo" ma sarà al contempo molto liberante. Cresciamo insieme nella fede.
A tutti il nostro augurio di un buon cammino di quaresima.

I sacerdoti della parrocchia

Lettera ai parrocchiani per la Avvento 2020

TEMPO DI AVVENTO

Carissimi

stiamo attraversando un periodo impegnativo perché intriso di incertezza. Con questa situazione fioriscono sentimenti negativi di insoddisfazione, di malessere, di paura se non anche di rabbia o di rivalsa. Stiamo attenti al nostro cuore: pesiamolo e valutiamolo perchè non si "appesantisca" e perdiamo la pace.

Tempo per vivere la sobrietà e la comunione

L'invito che facciamo noi sacerdoti è quello di entrare nel tempo di Avvento con la fede della prima comunità cristiana che, molto prima di noi, ha dovuto affrontare la trepidazione del vivere in un mondo che "girava tutto al contrario" come anche nell'angoscia delle persecuzioni, mantenendo viva la speranza. Una speranza alimentata dalla preghiera, dalla fiducia in Dio e dalla carità reciproca. Non si sono chiusi, anzi vivevano nella "sobrietà" stando attenti a non lasciarsi rubare la pace e la gioia.

Tempo mariano per eccellenza

L'Avvento è, per eccellenza, il tempo di Maria, la Vergine dell'attesa. Fin dalle prime giornate dell'Avvento, ci sono elementi che ricordano l'attesa e l'accoglienza del mistero di Cristo da parte della Vergine di Nàzaret. La solennità dell'Immacolata Concezione si colloca come «preparazione radicale alla venuta del Salvatore, e felice esordio della Chiesa senza macchia e senza ruga» (MC 3). Maria è pienamente la Vergine dell'Avvento, Vergine dell'attesa che ha anticipato la preghiera "Maranatha" della Sposa, e ha accolto fattivamente la presenza del Messia; come Madre del Verbo incarnato, umanità complice di Dio, ne ha reso possibile l'ingresso definitivo nel mondo e nella storia dell'uomo.

In parrocchia per quanto sarà possibile:

“Maranatha, Signore vieni presto”

A tutti buon cammino di Avvento
I SACERDOTI
don Daniele e don Alberto


ANNO LITURGICO "A"

15 novembre 2020 - XXXIII Domenica T.O.

8 novembre 2020 - XXXII Domenica T.O.

1 Novembre 2020 - Solennità di TUTTI SANTI 

25 ottobre 2020 - XXX Domenica T.O.

18 ottobre 2020 - XXIX Domenica T.O.

11 ottobre 2020 - XXVIII Domenica T.O.

4 ottobre 2020 - XXVII Domenica T.O.

27 settembre 2020 - XXVI Domenica T.O.

20 settembre 2020 - XXV Domenica T.O.

13 settembre 2020 XXIV Domenica T.O.

6 settembre 2020 - XXIII Domenica T.O.

30 agosto 2020 - XXII Domenica T.O.

23 agosto 2020 - XXI Domenica T.O.

16 agosto 2020 - XX Domenica T.O.

9 agosto 2020 - XIX Domenica T.O.

2 agosto 2020 - XVIII Domenica T.O.

26 luglio 2020 - XVII Domenica T.O.

19 luglio 2020 - XVI Domenica T.O.

12 luglio 2020 - XV Domenica T.O.

5 luglio 2020 - XIV Domenica T.O.

28 giugno 2020 - XIII Domenica T.O.

21 giugno 2020 - XII Domenica T.O.

14 giugno 2020 - Corpus Domini

7 giugno 2020 - Santissima Trinità

24 maggio 2020 - VII ASCENSIONE del Signore al Cielo

17 maggio 2020 - VI Domenica di Pasqua

10 maggio 2020 - V Domenica di Pasqua

3 maggio 2020 - IV Domenica di Pasqua

26 aprile 2020 - III Domenica di Pasqua

19 aprile 2020 - II Domenica di Pasqua

29 marzo 2020 - V Domenica di Quaresima

22 marzo 2020 - IV Domenica di Quaresima

15 marzo 2020 - III Domenica di Quaresima

8 marzo 2020 - II Domenica di Quaresima

1 marzo 2020 - I Domenica di Quaresima

23 febbraio 2020 - VII Domenica T.O.

16 febbraio  2020 - VI Domenica T.O.

9 febbraio 2020 - V Domenica T.O.

2 febbraio 2020 - PRESENTAZIONE AL TEMPIO

26 gennaio 2020 - III Domenica T.O.

19 gennaio 2020 - II Domenica T.O.

12 gennaio 2020 - BATTESIMO DI GESU' A

5 gennaio 2020 - II Domenica di Natale

29 dicembre 2019 - Santa Famiglia di Nazaret

22 dicembre 2019 - 4 Domenica di Avvento

15 dicembre 2019 - 3 Domenica di Avvento

8 dicembre 2019 - 2 Domenica di Avvento

1 dicembre 2019 - 1 Domenica di Avvento

Pasqua 2020

LETTERA PER TUTTI I PARROCCHIANI

Fare gli auguri di Pasqua oggi sembra difficile. Per Natale è più semplice: c'è tutto un clima di festa, di luci, di regali e di sorrisi; si è tutti portati a essere più buoni …Oggi invece sembra tutto più complicato. Come fare Dunque per augurare una buona Pasqua? 

Dobbiamo necessariamente ripercorrere degli episodi del Vangelo che ci sono più familiari, quindi che ci ricordiamo di più, quelli che hanno lasciato un segno della nostra vita. A partire da questi ricordi ci possiamo fare un'immagine più reale più vera del Cristo nostro Signore. Perché il Signore con la sua vita ci ha già spiegato gli effetti della sua risurrezione. Anche quando non parla della Risurrezione dai morti, nel suo modo di parlare, di esprimersi, ci fa intravedere una vita nuova, una vita luminosa. Se non bastasse possiamo andare nel passato a quei momenti nei quali abbiamo sperimentato in modo più forte la grazia santificante. Nei sacramenti, celebrati bene, abbiamo sperimentato la presenza viva del Cristo nel nostro cuore. Proviamo ad immaginare una comunione fatta bene, una confessione sincera oppure una preghiera fatta con il cuore aperto. Lì abbiamo sperimentato la presenza del Cristo Vivo nel nostro cuore. Questa è la risurrezione. 

Ma c'è bisogno di testimoni. Non basta che io abbia sperimentato qualche cosa di più vivo nel mio cuore che riguardi Cristo. Egli ha bisogno di te punto della tua testimonianza. Come i discepoli trovando la tomba vuota sono divenuti testimoni della Risurrezione, come pure le donne, così anch'io andrò a dire a qualcuno che Cristo è vivo nel suo cuore. Come farò? Non devo pensarci troppo devo correre, prendere il telefono, salutare qualcuno chiedergli come sta e digli che Cristo è con lui, anche se egli non se ne accorge. Rischio di fare una brutta figura. Ma se sono convinto che la forza del risorto agisce in me, presto o tardi il mio messaggio troverà spazio nel cuore del mio prossimo. Provaci! Altrimenti non è Pasqua. Invece anche oggi è Pasqua, io ci credo, nella mia debolezza , nei miei limiti , dei miei peccati, so che Cristo è vivo .

BUONA PASQUA A TUTTE LE VOSTRE FAMIGLIE.

Don Daniele e Don Alberto 

Quaresima 2020

LETTERA AI PARROCCHIANI

LA STRADA FATICOSA DELLA FEDE

Spegnere le celebrazioni mi mette a disagio: so che c’è da “correre” per il Vangelo (lo diceva san Paolo), ma lo strumento principe, ossia le assemblee liturgiche non si possono momentaneamente fare. Questo mi spiazza: vorrei spiegare a tutti la bellezza della quaresima, i gesti del prossimo battesimo pasquale, ma per adesso non è possibile. Il Signore sembra dire (come a don Camillo): «Caro don Daniele, mettiti calmo. Frena la tua irruenza. Se qualche pecorella si mette all'ascolto del Pastore l’aspettiamo qui in Chiesa. Ma deve muoversi lei. Tu stai tranquillo e fai come me: aspetta!». Questa domenica quindi non ci sarà la S.Messa pubblica, io la celebrerò da solo per tutte le nostre famiglie. A tutti voi l’invito: “Cercate il Signore intanto che si fa trovare” (Is 55,6), prendete iniziativa, nella preghiera personale, nell'ascolto della S.Messa in casa e nella lettura della Bibbia in famiglia come invita il Vescovo. TOCCA A TE! 

Buon cammino don Daniele

LETTERA AI PARROCCHIANI PER  IL NATALE 2019

L’AMORE NON E’ AMATO: insieme a Betlemme

“Una volta andava solingo nei pressi della chiesa di Santa Maria della Porziuncola, piangendo e lamentandosi a voce alta. Un uomo pio, udendolo, suppose ch’egli soffrisse di qualche malattia o dispiacere e, mosso da compassione, gli chiese perché piangeva così. Disse Francesco: «Piango la passione del mio Signore. Per amore di lui non dovrei vergognarmi di andare gemendo ad alta voce per tutto il mondo». Allora anche l’uomo devoto si unì al lamento di Francesco”. (FF. n. 1413)

Questo meraviglioso episodio, raccontato in poche righe nella Leggenda dei Tre Compagni, ci consegna alcuni spunti per fare gli auguri di Natale a tutte le famiglie,.

Il primo è la capacità di “Evangelizzare” che dimostra S.Francesco nel coinvolgere “l’uomo pio” che incontra. Quell'uomo si unì a lui, coinvolto dal suo forte sentimento e con molta probabilità, iniziò un vero e proprio cammino di conversione e quindi di ritorno a Cristo con un cuore rinnovato. La comunità dei credente è invitata ad entrare nella “missione”: la missione è verso “le folle”, cioè le persone che vivono vicino alle nostre chiese e che incontriamo quotidianamente. Per essere una chiesa viva e attenta agli altri, non sul piano della carità (forse è più facile dare qualche soldo), ma sul piano dell'annuncio della gioia della fede. 

Non penso, che San Francesco abbia fatto dei corsi, ma l’efficacia del suo annuncio è evidente: con poche parole comunica lo Spirito Santo. Proprio così, solo quest’ultimo è in grado di convertire l’uomo. E visto che si può donare solo qualcosa che si possiede (in un tempo di regali come questo), oggi più che mai la Chiesa è chiamata a donare lo Spirito di Dio ad ogni uomo. La Preghiera, la Liturgia, l’Ascolto della Parola, l’Adorazione della sua presenza, la Carità, sono gli strumenti che permettono a Gesù di tornare ancora a prendere dimora in noi, nella forza dello Spirito. Se la Chiesa, noi, saremo ricolmi di questa presenza, potremo consegnarla al mondo. 

Non sottovalutiamo il tempo di Natale come un tempo di “rinascita spirituale” e di conversione: non sia mai che nella nostra vita proprio l’Amore non è corrisposto, non è amato! Andiamo insieme, con umiltà alla grotta di Betlemme, lì il bimbo Gesù ci rinnoverà. Buone Feste

dD

LETTERA AI PARROCCHIANI PER  IL CAMMINO DI AVVENTO

In questo vespro d'avvento che cala verso la notte ho invocato per te la speranza. Se tu non conosci il cammino, Colui che da sempre percorre la strada dei cuori - son certo - arriverà, tu lasciati trovare.  Così come sei, senza ritocchi, apri la porta al suo bussar: non abbia in te la tua bellezza, apri i tuoi occhi e specchiati in Lui.  Come Lui ti guarda guardati tu e nel suo venire accogli la tua preziosità. (d.Ulisse Bresciani) 

Carissimi, si riparte con l’Avvento: è previsto per noi un nuovo cammino.  Cosa sta al termine di questo cammino; che cosa ci aspetta? Il Vangelo è molto chiaro: il Figlio dell'Uomo. L'Avvento immediatamente ci prepara a celebrare il Natale, ma il Natale di Gesù Cristo ha inaugurato quello spazio di tempo che possiamo definire "il tempo intermedio" (il nostro tempo) tra le due venute: quella di Gesù che nasce da Maria nell'umiltà della carne umana e quella del Figlio dell'uomo, che verrà sulle nubi del cielo a giudicare la terra, a vedere quanto vero e quanto falso sarà stato il cammino degli uomini. 

Ci è dato del “tempo” da vivere “sulla strada” dell’Essenziale. Lasciamoci interpellare da questi spunti se il Signore è il Risorto (quindi vivo), possiamo incontrarlo “vivente” anche nel nostro oggi. Nelle nostre case, sulle nostre corse, nelle nostre esperienze, “nell’adesso” della nostra vita: LUI VIENE, STAI SVEGLIO. Come? Attendilo! Cioè stai attento ai particolari; in ascolto. Rallenta e apri gli occhi per riconoscere che dietro ad ogni esperienza del quotidiano si può incontrarlo e “vederlo” (con gli occhi della fede).

 In parrocchia:

“Maranatha, Signore vieni presto”

A tutti buon cammino di Avvento 

Il parroco

dDaniele